Assenza di elementi metallici strutturali, come viti, chiodi, piastre e squadrette di giunzione; la sola ferramenta che utilizzo è costituita da cerniere per sportelli e scatole, rotaie per cassetti (raramente), tavoli con estensioni (raramente).
Per le giunzioni, utilizzo varie tecniche come tenone e mortasa con/senza tasselli sfalsati (offset drawboerd mortise and tenon pin …), code di rondine, chiavi a doppia coda di rondine (vedi tavolo in larice nel Catalogo), e pochi altri.
Legno massello come materia prima: non costruisco nè utilizzo compensati e impiallicciati, tranne che come fondi di cassetti, armadi, credenze.
Finiture con prodotti naturali: olio svedese di semi lino spremuti a freddo, trementina per diluizione estratta da pigne di pini del Portogallo, olio di semi di Tung, olio di essenza di bucce d’arancia, cera d’api, e in alcuni casi gommalacca.
Per impermeabilizzare manufatti soggetti a intemperie e all’aperto, utilizzo anche catrame vegetale ottenuto per lenta combustione del pino scandinavo (tecnica utilizzata fin dall’età del Ferro!).
Il Legno Massello
Il legno massello ha una bellezza antica, ci fa sentire più in armonia con la Terra, e rappresenta un legame tra noi e le vite di chi ci ha preceduto, negli anni, nei secoli. Tuttavia, il legno massello è soggetto a movimenti laterali di allargamento e restringimento trasversalmente alle fibre che, in taluni casi, possono creare fessure o ‘difetti’ vari.
Ciò dipende dal fatto che il legno agisce come ‘spugna’ che assorbe e rilascia umidità, allontanando o ravvicinando le fibre tra loro. In alcune essenze (teak, cedro rosso del Pacifico, ecc.) il movimento è molto limitato, in altre (noce, quercia, castagno, ecc.) lo è molto di più.
La stagionatura (durata e tipo) e il taglio del tronco (parallelo o per quarti). I falegnami, nel corso dei secoli, hanno elaborato e utilizzato varie tecniche per limitare questi inconvenienti, ma se guardiamo i mobili antichi possiamo facilmente trovarne le tracce, in crepe, fessure, accartocciamenti.
Anch’io utilizzo alcune di queste tecniche, ma è oggi molto difficile reperire tavole grezze stagionate a lungo in modo naturale (quasi tutte le segherie, ormai, utilizzano la stagionatura in autoclave, molto meno stabile), e quasi impossibile travarne con il taglio per quarti (tavole molto più stabili).